Lecce, i bambini del Sud meno “fortunati” di quelli del Nord

Lecce – Si è tenuta una tavola rotonda presso la sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento in piazza Tancredi a Lecce su “La salute dei bambini e delle bambine nel Sud e Nord dell’Italia: perequazioni e disuguaglianze”.

Sono intervenuti Mario De Curtis, ordinario di Pediatria presso l’Università La Sapienza, Direttore di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale al Policlinico Umberto I di Roma; Rocco Palese, Assessore alla Sanità della Regione Puglia; Stefano Rossi, Direttore Generale Asl Lecce; Antonio Scorrano, delegato di Suor Margherita Bramato, Direttrice Generale Ospedale “Cardinale Panico” di Tricase; Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce; Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce; Federico Visconti, Dirigente Medico di Terapia Intensiva Cardiochirurgica dell’Azienda Ospedale Università Padova; Donato De Giorgi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce; Marcello Antonazzo, Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Lecce e di Anna Toma, Presidente del CPO della Provincia di Lecce.

Al centro dell’incontro le evidenti disparità di trattamento, nell’assistenza e nella cura del bambino tra le regioni del Sud Italia e il resto del Paese.

I bambini che risiedono nel Mezzogiorno vengono spesso curati in un’altra regione, un trend sconfortante e preoccupante “certificato” anche dai numeri. Basti pensare che nel primo anno di vita un bambino che nasce nelle regioni meridionali ha un rischio di morire più elevato di circa il 50 per cento rispetto ad uno nato nel Nord.

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