Francavilla Fontana, lavoro in nero nonostante reddito di cittadinanza: i controlli

FRANCAVILLA FONTANA – Tra gli 11 lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, ce n’era uno che percepiva anche il reddito di cittadinanza. Arriva in queste ore un report delle attività svolte, nell’ultimo periodo, dai militari del comando provinciale di Brindisi che, con un servizio mirato, hanno intensificato gli ordinari controlli di polizia economico-finanziaria volti alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”.

Nello specifico, i finanzieri della Compagnia di Francavilla Fontana hanno sottoposto a controllo diverse attività commerciali, tra cui un bar e quattro attività di ristorazione. Per due degli esercizi commerciali è stato richiesto, al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Brindisi, un provvedimento di sospensione dell’attività: è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava impiegato, al momento dell’accesso ispettivo, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, uno dei lavoratori impiegati “in nero”, di nazionalità straniera, è risultato sprovvisto del titolo di soggiorno obbligatorio per permanere sul territorio italiano e, pertanto, unitamente al relativo datore di lavoro, è stato denunciato per fattispecie di reato previste e punite dalla vigente normativa sull’immigrazione.

Lavoro e controlli: la mission della GDF

L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi. Ovvero, arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e salvaguardare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.

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