È un dolore profondo quello che ha travolto Ciccio Cosenza, ex difensore del Lecce, alla notizia della morte di Graziano Fiorita, conosciuto da tutti come Big Jim. La tragedia si è consumata nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 aprile, quando Fiorita, storico componente dello staff tecnico salentino, è stato trovato senza vita in una camera d’albergo a Coccaglio, durante il ritiro prepartita per la sfida con l’Atalanta.
In una lunga e commossa testimonianza, Cosenza ha voluto ricordare l’amico con parole cariche di affetto e nostalgia: “Sono nella mia camera d’albergo a Lecce, a piangere come un bambino. Nemmeno alla scomparsa di mio padre avevo versato tante lacrime, perché lì dovevo essere forte per la mia famiglia. Ma per te, Big Jim, non riesco a fermarmi”.
Il legame tra i due era profondo e sincero, fatto di risate, scherzi e di una complicità rara. “Suntu de Ferru Cicciu” era il modo in cui si scherzava sulla forza fisica, e Cosenza ricorda ironicamente i tentativi di far arrabbiare l’amico stringendogli il bicipite: “Nonostante la tua stazza, ti lamentavi sempre dei segni sulle braccia”.
Momenti di leggerezza che si intrecciano ai ricordi di squadra, come quando sfottevano Lu Congedo per la sua lentezza, o durante i viaggi in aereo quando Cosenza gli aveva legato la scarpa al sedile: “A momenti staccavi tutto dal nervoso, Big Jim”.
Il pensiero corre anche agli episodi più movimentati, come quello che ha visto protagonista Sarno, calciatore del Foggia: “Ti avevo pregato di non fare casini, e tu, quatto quatto, gli hai dato un calcio che ha fatto sette gradini al volo” racconta Cosenza. Un episodio poi chiarito con anche grazie alla mediazione di Roberto De Zerbi, all’epoca allenatore dei satanelli, il quale si affezionò a Fiorita tanto da dichiarare: “Con gente come te andrei in guerra, Graziano, perché difendevi i tuoi colori in ogni modo”.
Tra i ricordi più dolci, il ritratto di un uomo instancabile, pronto a lavorare fin dalle prime luci dell’alba per garantire il meglio alla sua famiglia: “Iniziavi a lavorare alle 6:30 del mattino e andavi avanti fino a notte fonda, perché all’Azzurra e ai tuoi figli non doveva mancare nulla”.
L’ultimo pensiero ai familiari di Graziano Fiorita, che hanno perso all’improvviso un marito e un padre: “Proteggili, come hai sempre fatto. Amico mio, hai combinato davvero un gran casino stavolta”.
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