La Corte d’appello di Lecce ha condannato a 13 anni di reclusione un uomo accusato di aver compiuto abusi sessuali aggravati nei confronti della figlia di 9 anni della compagna, tra gennaio e settembre 2019.
In primo grado, l’imputato era stato condannato a 16 anni di carcere e al pagamento di una provvisionale di 300mila euro in favore della vittima e di 10mila euro per ciascun genitore, oltre al risarcimento danni da stabilirsi in sede civile. La Corte ha confermato in appello tutte le provvisionali, mentre ha ridotto la pena detentiva a 13 anni.
L’uomo, di origini albanesi, era stato arrestato a Valona, sua città natale, a seguito delle indagini condotte dopo la denuncia della madre della bambina.
La sentenza odierna conferma la gravità dei fatti contestati e consolida l’impianto accusatorio delineato nel corso del primo processo, riconoscendo alla vittima e ai suoi familiari il diritto a un risarcimento immediato e alla futura quantificazione dei danni morali e materiali subiti.
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