MANFREDONIA – Squadra che vince non si cambia, recita il comunicato con cui il Manfredonia annuncia la conferma del direttore sportivo Livio Scuotto, seguito dopo poche ore dalla permanenza ufficiale di mister Franco Cinque. Parliamo degli artefici principali della salvezza sipontina, un autentico capolavoro considerate le premesse iniziali. Il dirigente campano ha raccolto una situazione complicata, una squadra iscritta al campionato sul rotto della cuffia dopo un’estate travagliata, con risorse limitate e con un problema infrastrutturale, legato al “Miramare”, protrattosi fino a fine stagione ma che inizia a veder la luce, con l’avvio dei lavori per l’arretramento delle recinzioni delle due curve, che saranno sostituite da vetrate di ultima generazione. Interventi che consentiranno la definitiva omologazione del terreno di gioco. Il tecnico, manfredoniano doc, è stato invece il vero condottiero della banda biancazzurra, giunta alla salvezza sapendosi imporre, con prestazioni e personalità, su tutti i campi del Girone H.
La società, guidata dal patron Gianni Rotice, si è compattata in ogni sua forma e dal punto di vista tecnico non può che spiccare il lavoro di Scuotto, con la mano coriacea di Cinque, entrambi capaci di puntare su ragazzi sconosciuti e di far esordire in prima squadra diversi giovani provenienti dal vivaio. Lo dimostra il secondo posto nella classifica “Giovani Di Valore”, un piazzamento di prestigio per una società partita in sordina, ma che adesso vuole migliorarsi ancora. Quest’estate ci sarà infatti la possibilità di programmare con più serenità, senza dover far fronte alle situazioni extracampo che un anno fa avevano fatto presagire il peggio. L’obiettivo sarà quello di mettere a disposizione di Franco Cinque una squadra che possa ben figurare, magari con un pizzico di tranquillità in più rispetto alla stagione appena conclusa. Dall’inizio, quando i risvolti erano ancora incerti, sono stati Cinque e Scuotto le due assolute garanzie, una coppia salda ed affiatata sulla quale i tifosi sipontini contano, con la speranza di togliersi soddisfazioni ancor più importanti. D’altronde, squadra che vince non si cambia.
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