GALATINA (LE) – “Non basta condannare l’accaduto, serve una risposta più profonda, sociale ed educativa”. Così Giuseppe Vinci, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, interviene sull’aggressione subita da un ragazzo di 17 anni nella stazione ferroviaria di Galatina, pestato da una baby gang e umiliato attraverso la diffusione del video sui social.
Secondo Vinci, quello di Galatina non è un semplice episodio di bullismo ma il sintomo di un malessere profondo tra i giovani: “Ci troviamo di fronte a dinamiche di gruppo perverse, disprezzo per le fragilità, uso della violenza come affermazione personale e, se confermato, un movente discriminatorio”.
Il presidente sottolinea come l’unica strada efficace sia rafforzare i contesti educativi, scolastici e familiari, capaci di prevenire anziché limitarsi a punire: “L’assenza di consapevolezza emotiva e la necessità di annientare il diverso sono segnali di una fragilità che trova terreno fertile in modelli culturali devianti, in cui la forza ha sostituito il diritto e la giustizia”.
Per Vinci, serve un investimento deciso su educazione affettiva ed emotiva, ascolto e accoglienza: “Scuole, famiglie, istituzioni devono essere spazi sicuri dove crescere, anche con il supporto di psicologi scolastici ed educatori. È lì che dobbiamo intervenire, prima che la fragilità si trasformi in violenza”.
L’Ordine ha espresso la sua piena vicinanza alla giovane vittima e ai suoi familiari, ribadendo la necessità di un impegno concreto e collettivo per promuovere una cultura del rispetto, della solidarietà e dell’inclusione.
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