BAT – Lasciati a casa dopo i 36 mesi che garantirebbero la procedura di stabilizzazione. È questo il motivo dello scontro tra 17 Oss della BAT e l’ASL provinciale, con l’azienda che nel fine settimana ha escluso gli operatori socio-sanitari dall’avviso di ricognizione per il personale precario. La nota pubblicata sull’albo pretorio, infatti, include tutto il personale sanitario della sesta provincia pugliese, eccezion fatta per la categoria Oss, che sarebbe stata rappresentata da 17 operatori.
Forte la protesta di chi è rimasto fuori dall’avviso di ricognizione, che lamentano una corsa al precariato da parte dell’ASL: “Siamo in pieno possesso dei requisiti – si legge nel comunicato redatto dagli Oss – ma l’azienda punta sul riciclo dei contratti a tempo determinato senza assumere chi ha raggiunto la soglia dei 36 mesi”. Gli operatori socio-sanitari concentrano l’attenzione sul lavoro svolto durante la pandemia e sulle continue richieste di personale avanzate anche dagli infermieri.
Nel frattempo, i 17 Oss esclusi dall’avviso di ricognizione percepiscono un sussidio di disoccupazione, che per il momento consiste in acconti mensili da circa 300 euro. Risposte attese da mesi, la frattura, al momento, resta aperta.
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