Dopo la serata musicale, omaggio alla scrittrice francavillese Nunzia Maria Ditonno, moglie di Rosario Jurlaro, scomparsa nel febbraio di quest’anno, ed autrice di diverse pubblicazioni sulla cucina salentina, tenutasi di recente nell’auditorium della Scuola Musicale comunale di Francavilla Fontana grazie all’iniziativa promossa dal Centro Culturale e dalla stessa Scuola musicale, Maria Pia Pettinau Vescina, esperta e studiosa di tessuto antico, storia del costume e della moda, ha tratteggiato la figura di Nunzia Ditonno. Riportiamo un breve estratto del suo articolo.
Così scrive: “Nunzia, serena custode di saperi. Chi l’ha conosciuta non poteva non apprezzarne l’onestà intellettuale,l’amabilità e la generosità. Una vita accanto a Rosario, a condividerne interessi affetti e rapporti. Curava la redazione di ogni sua pubblicazione ma vigilava anche sui numerosi scritti di altre autorevoli firme confluite in « Brundisii res», i prestigiosi annali della Biblioteca arcivescovile “A.De Leo” della quale Rosario è stato a lungo stimatissimo direttore. Nunzia assicurava ineccepibili normalizzazioni. E si spendeva, sempre rassicurante, per la buona riuscita editoriale di tutte le altre pubblicazioni. A lei devo la sistemazione ordinata di Paramenti sacri delle Chiese di Brindisi voluto da Rosario, da cui é iniziato il mio percorso di ricerca. Sebbene fosse tanto impegnata, Nunzia non trascurava i propri campi di interesse. Nemica di ogni approssimazione, svelava padronanza e competenze assolute, Con semplicità e umiltà. Nota era la sua ricerca nell’ambito della cucina salentina. La confidenza con la pratica era certamente radicata in consuetudini familiari, in consolidate tradizioni culinarie locali e regionali ma era supportata dalla conoscenza degli ingredienti, prevalentemente vegetali, genuini e naturali e da approfondimenti scientifici sulle loro varietà e proprietà. Nunzia testava personalmente metodi e sistemi di preparazione e di cottura. senza chiudersi a revisioni, miglioramenti e integrazioni. Le pubblicazioni dl queste sue esperienze, per le quali stata meritatamente nominata” Accademia onoraria dell’Associazione italiana della Cucina”, hanno dignità di manuali scientifici, ma sono caratterizzati da una scrittura leggera, nonostante la dovizia delle informazioni”.
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