Foto Calcio Foggia

Impresa Foggia a Crotone, Beretta manda i rossoneri in semifinale

CROTONE – Dallo sconforto all’esaltazione sono passati due tempi e quattro reti. Ed alcune scelte si sono rivelate determinanti e provvidenziali, nella tattica e negli uomini. Così il Foggia trova il 2-2 allo Scida contro il Crotone, che significa approdo in semifinale. Un pareggio ottenuto con cuore e determinazione, con quel Beretta su cui ripongono tante delle speranze di questa stagione rossonera.

I rossoneri partono col 3-5-2: in difesa c’è Di Pasquale, a centrocampo Petermann, in avanti si parte con Iacoponi e Peralta. Ma è il Crotone a fare la partita e spingere sull’acceleratore. Inevitabile soffrire. Al 4′ Dalmasso respinge con i pugni una punizione di Chiricò, all’11’ Tribuzzi si libera di Kontek e calcia verso la porta costringendo ancora agli straordinari il portiere dauno. Ad essere pericoloso anche il Foggia, al 27′: Peralta pesca Bjarkason che riesce a fare da sponda per la conclusione di Frigerio. nulla di fatto. Al 30′ il vantaggio locale: tutto parte da una rimessa di9 Mogos, quindi sponda di D’Ursi in area per Cernigoi che si gira e gonfia la rete per l’1-0. Al 45′ il raddoppio: calcio d’angolo di Chiricò, palla che si abbassa per il perfetto inserimento di Gigliotti, anche lui ex, che non perdona. 2-0.

Il Crotone sembra avere in pugno la partita, ma il Foggia ha sette vite. E lo dimostra al 50′: taglio di Iacoponi in area per Frigerio, rasoterra di prima intenzione che beffa Branduani all’angolino per il 2-1. Rischiano i rossoneri al 61′ perché Chiricò colpisce il palo a due passi da Dalmasso. Al 64′ ancora Frigerio, tiro parato. All’84’ il forcing pugliese viene premiato. Il neo entrato Beretta, al posto di Iacoponi al 72′, si inserisce magistralmente dagli sviluppi del corner battuto da Costa trovando il pertugio giusto per il clamoroso 2-2. All’89’ l’infortunio, viene rimpiazzato da Vacca. Ma tanto basta per resistere anche dopo 6 lunghi minuti di recupero. Il Foggia fa ancora festa, in semifinale il Pescara dell’ex Zeman. Una sfida dal sapore particolare.

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