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Giuseppe Conte

Conte a Bari tra appello alla legalità, tagli, salario minimo e guerre

Durante un evento elettorale, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha rivolto un appello accorato ai cittadini del quartiere San Paolo di Bari, esortandoli a partecipare in massa alle prossime elezioni europee e comunali. “Voi a Bari avete toccato con mano gli scandali, che livello di contaminazione la politica ha raggiunto con il malaffare. Potete rimanere indifferenti? Volete rimanere indifferenti rispetto al voto di scambio politico mafioso? Questo sistema si regge sull’astensionismo, se andiamo a votare in massa non conterà nulla il voto comprato,” ha dichiarato Conte.

L’8 e il 9 giugno si voterà non solo per le elezioni europee, ma anche per il rinnovo del Comune di Bari. Conte ha espresso il sostegno del Movimento 5 Stelle a Michele Laforgia, definendolo il candidato giusto per un rinnovamento progressista e per la battaglia per la legalità e la trasparenza.

Conte ha sottolineato l’importanza del Movimento 5 Stelle nella prossima Commissione europea, prevedendo che i voti del M5S saranno determinanti per lo schieramento progressista. Ha ribadito l’impegno del Movimento contro l’austerity e per una politica europea che favorisca i diritti sociali, la lotta alla corruzione, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il salario minimo legale e un reddito di cittadinanza europeo.

Il presidente del M5S ha criticato aspramente il governo italiano, accusandolo di preparare una nuova legge di bilancio che comporterà tagli significativi, e ha invitato gli elettori a riflettere sulle conseguenze dell’austerity. Ha inoltre criticato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per la sua posizione sulla transizione ecologica, definendola “una presa in giro”.

“Ma non ti vergogni di essere così genuflessa spudoratamente di fronte ai poteri forti?”, ha detto riferendosi alla posizione della premier sugli extraprofitti delle banche. “Chiamatemi Giorgia, sono una di voi, una del popolo. Sono bastate le telefonate di due banchieri per riscrivere la norma: avevano già il decreto pronto e l’hanno completamente riscritto e il risultato è stato che le banche hanno versato nelle casse dello Stato zero euro nonostante il caro mutui. Le banche si sono divise 28 miliardi di utili record”.

“Fuori la politica dalla sanità, basta con dirigenti in base a simpatie politiche e tessere di partito. Dobbiamo dire sì a una sanità con standard europei, con prestazioni assicurate a tutti. Il diritto alla salute è in Costituzione assicurato come fondamentale. Poi c’è il taglio dei tagli, il tradimento del Sud, l’autonomia differenziata: avremo venti staterelli, le risorse devono rimanere dove vengono prodotte e allora chi sta meglio starà sempre meglio e chi sta peggio sempre peggio. Inoltre hanno abolito decontibuzione Sud. Fitto taglia e poi dice non vi preoccupate vi faremo vedere nuovi progetti con nuovi fondi, ma quali?”.

Conte ha anche affrontato il tema del salario minimo, criticando il governo per aver affossato la legge in favore degli interessi di pochi. “Sul salario minimo si è convinto il Pd e anche Calenda ha firmato, ma la Meloni ha detto di dover sentire Brunetta e hanno affossato la legge, schiaffeggiando quattro milioni di lavoratori,” ha detto.

“La politica invece di fare pulizia al proprio interno rispetto al malaffare, alla corruzione, non vuole farsi controllare e giudicare dalla magistratura. La classe politica che abbiamo si ritiene al di sopra della legge. I comuni cittadini possono andare in prigione ed essere indagati, la classe politica no, deve avere corsie preferenziali. Questo è il programma di Licio Gelli della P2 è sempre stato il progetto di chi vuole continuare a fare politica, silenziare le inchieste e controllare i magistrati. Pensano a mettere le procure sotto il cappello del ministro della Giustizia di turno. Non lo permetteremo”.

Parlando delle relazioni internazionali, Conte ha espresso vergogna per l’atteggiamento del governo italiano verso gli Stati Uniti e ha criticato la modifica della legge 185 del 1990 che regolamenta la vendita di armi. Ha manifestato preoccupazione per il rischio di una terza guerra mondiale e ha ribadito la posizione del M5S contro l’escalation militare e l’invio di nuove armi.

Infine, Conte ha condannato il governo italiano per essersi astenuto tre volte sulla risoluzione delle Nazioni Unite riguardante il conflitto israelo-palestinese, definendolo un atto di codardia. “Serve un cessate il fuoco, imprimere una forte spinta verso due popoli e due Stati. Abbiamo bisogno di costruttori di pace,” ha concluso Conte, promettendo che ogni candidato del M5S si impegnerà per la pace.

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