VISTE – A sei anni dall’omicidio del 46enne Giambattista Notarangelo, luogotenente dell’omonimo clan, avvenuto nell’aprile del 2018 a Vieste, polizia e carabinieri di Foggia eseguono cinque misure cautelari nei confronti di altrettante persone con l’accusa di concorso in omicidio premeditato, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, ricettazione di armi, tutti reati aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’omicidio sarebbe scaturito dalla guerra tra clan rivali del territorio. Notarangelo fu raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco (nello specifico, due pistole e un fucile) mentre si trovava in un fondo nell’agro di Vieste in località Palude Mezzane, mentre stava curando il bestiame. Il fatto di sangue si inserisce in una serie di simili episodi avvenuti, in quel periodo, nel territorio di Vieste dovuti alla forte contrapposizione tra due sodalizi criminali – Notarangelo e Raduano – pronti per affermare il proprio predominio sul territorio. Fondamentale per la ricostruzione dei fatti sono stati gli elementi raccolti nel corso delle attività di indagini e il supporto di testimonianze di collaboratori di giustizia.
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