L'ingresso in campo di Taranto e Cerignola, 27 gennaio 2019. Foto: Studio Ingenito

Taranto-Cerignola, una sfida mai banale: i precedenti

Taranto-Cerignola non è mai una partita come le altre. Novanta minuti dal fascino che solo poche sfide sanno trasmettere. Ionici contro ofantini, due squadre con cui nelle ultime stagioni il destino ha voluto spesso scherzare. L’abitudine delle 10mila presenze dello “Iacovone” o dei 5000 spettatori del “Monterisi” in questo caso, però, verrà meno. Si giocherà in una desolata Nuovarredo Arena, senza pubblico e senza padroni di casa.
Due squadre dai destini spesso incrociati ci hanno abituato a palcoscenici di grande livello e a sfide decisive. Non è stato il caso della passata stagione, un doppio 0-0 di cui uno andato in scena in uno “Iacovone” fin troppo vuoto per la tradizione di questo derby.
In Serie D, però, lo spettacolo non è mancato. Il 28 gennaio 2018 Taranto e Cerignola si ritrovano allo “Iacovone” davanti a 7000 spettatori, Longo porta avanti gli ofantini ma gli ionici la ribaltano con Favetta e Diakite.
Stesso risultato e stessa cornice di pubblico esattamente un anno dopo, il 27 gennaio 2019 ci si gioca una fetta importante della promozione in C, ottenuta poi dal terzo incomodo Picerno. Ed è sempre Favetta a metterci lo zampino, firmando all’84’ il 2-1 rossoblù sotto la “Nord”. Lo stesso anno, in finale play-off, vincono i gialloblù con un roboante ma inutile 5-1.
Nella stagione seguente è il “caso Kosnic” a rubare la scena della sfida, terminata con un pirotecnico 2-2 sul campo: la posizione irregolare del difensore serbo porta allo 0-3 a tavolino in favore del Cerignola. Sarà l’ultima gioia degli ofantini, sconfitti il 6 giugno del 2021 per 4-2 allo “Iacovone” nell’ultima casalinga del Taranto, sette giorni dopo promosso tra i professionisti.
Capuano e Tisci, due filosofie diverse: sarà il campo, lunedì pomeriggio, a dire quale sarà quella vincente.

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