Sicurezza: Tiani (Siap) da D’Orsi infamie e calunnie contro i poliziotti, lo denunciamo

 

Le recenti dichiarazioni del sedicente professore durante la trasmissione “Quarta Repubblica” hanno suscitato profondo sconcerto e indignazione. Le parole pronunciate sono state definite gravissime e farneticanti, mettendo in discussione la dignità e l’onorabilità dei poliziotti italiani.

Di fronte a tali affermazioni, è stato dato mandato al legale Avvocato Gigante dello Studio Legale Picozzi & Morigi di Roma di procedere penalmente nei confronti del professore, al fine di tutelare la dignità professionale e l’onorabilità dei poliziotti.

Le accuse mosse dal professore, prive di fondamento e supporto probatorio, rappresentano un violento delirio condito da sfumature di vilipendio alle Istituzioni. Si è arrivati addirittura a insinuare che i poliziotti ricorrano alla violenza per invidia sociale e culturale, ignorando completamente il profilo formativo e professionale della maggior parte dei giovani poliziotti, molti dei quali laureati o laureandi.

Inoltre, l’affermazione secondo cui i poliziotti si droghino per affrontare la pressione dei servizi di ordine pubblico è stata definita assurda e offensiva. È stato evidenziato il tentativo del conduttore Nicola Porro di bloccare il professore durante le sue affermazioni, il che dimostra la gravità delle accuse mosse.

Le imprecisioni riguardanti la storia sociale dei poliziotti e della polizia, così come la distorta interpretazione del pensiero di Pier Paolo Pasolini, sono state considerate ulteriori evidenze della superficialità e dell’ignoranza del professore sulle questioni trattate.

Si invita quindi il sedicente professore ad organizzare un dibattito pubblico con rappresentanti delle forze dell’ordine al fine di chiarire e correggere le sue affermazioni, e a confrontarsi sulla reale evoluzione istituzionale e socio-culturale dei poliziotti e della Polizia di Stato.

In attesa di una rettifica e di una chiara presa di posizione da parte del professore, si ribadisce l’impegno nella difesa dell’integrità e della reputazione delle forze dell’ordine, pilastri fondamentali della democrazia repubblicana.

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