Cinque vittime e 29 feriti, due dei quali in condizioni gravissime, è il drammatico bilancio dell’esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano. Una strage sul lavoro che, secondo Luigi Minoia, segretario generale di Confil, era stata più volte denunciata dai lavoratori stessi per la precarietà delle condizioni di sicurezza.
“Le parole non bastano più – dichiara Minoia – Chiediamo che su questa tragedia venga fatta piena luce e si individuino le responsabilità. Al dolore e al cordoglio per le famiglie deve seguire la ricerca della verità. Ma a Governo e Parlamento tocca intervenire finalmente e concretamente per fermare questa inarrestabile catena di morti sul lavoro”.
Minoia rilancia inoltre una proposta chiara: destinare parte dei 41 miliardi di euro di avanzo dell’Inail, accantonati e spesso investiti in titoli di Stato, per l’assunzione di centinaia di ispettori mancanti. “Questi fondi, mai spesi per la prevenzione, rappresentano una tragica beffa per le vittime e gli infortunati. Servono più controlli per salvare vite”.
Un appello, quello del segretario Confil, che richiama la necessità di azioni immediate e tangibili per fermare un’emergenza ormai insostenibile.
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