Latiano, quattro nuovi platani nell’isola che non c’era

LATIANO – In fiera opposizione alle città che, via un albero di qua e uno di là, diventano sempre più grigie, la piantumazione di quattro platani in piazzetta Montanaro è sicuramente una buona notizia. Donati da tre iscritti dell’associazione accompagnati dal giornalista e presidente onorario Franco Giuliano, L’Isola che non c’è, spalleggiata dall’amministrazione comunale, continua a percorrere i sentieri del green e della sostenibilità.  Come già visto in via Spinelli, in via Roma e in via D’Ippolito, rami, foglie e fiori regalano al centro di Latiano, condiviso ancora con le auto, tutto un altro aspetto. Tutt’altro profumo. Guardare e “annusare” il servizio per credere!

L’Isola che non c’è, l’opera “Green” continua

I quattro alberelli sono stati donati da tre iscritti alla Associazione, ovvero l’onorevole #ChiaraGemma, il presidente #PierpaoloGemma e dalla famiglia del consulente e revisore dei conti #GianfrancoMontanaro. Questi ultimi quattro alberi si aggiungono al leccio in via Spinelli, donato da #AntonioApruzzese, e agli altri cinque di lagerstroemia già messo a dimora, in via Roma e all’angolo con via Ercole D’Ippolito. Queste piante sono state donate dal comandante provinciale dei vigili del fuoco #GiulioCapuano, dall’imprenditore #DamianoZizzi, dai presidente #FernandoMiglietta, dall’ex sindaco #AntonioDeGiorgi e dalla direttrice d’Azienda #MiriamRubino e si aggiungono alle altre quindici che già da un anno abbelliscono quella via principale del paese, acquistate con le quote di iscrizione di alcuni soci della Associazione e con il contributo del Ciheam di Valenzano”.

L’Isola che non c’è, un progetto da portare avanti

“Ringraziamo – si legge in una nota dell’associazione – quanti hanno collaborato a questo nostro progetto che speriamo di portare avanti con il vostro aiuto. Ringraziamo inoltre quanti hanno risposto finora alla nostra iniziativa che mira a sensibilizzare le nostre comunità al rispetto dell’ambiente e gli amministratori ad investire sul verde pubblico”.

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