Omicidio Sonia Nacci. Condannati i tre imputati: padre e figlio Vacca e compagna

CEGLIE MESSAPICA- Ventiquattro anni a Giovanni Vacca e ventiquattro alla ex compagna Daniela Santoro, quattordici anni al figlio Christian Vacca (cui sono state riconosciute delle attenuanti): si è espressa la Corte d’Assise presieduta da Genantonio Chiarelli condannando al carcere i tre imputati accusati dell’omicidio aggravato in concorso di Sonia Nacci di Ceglie Messapica.

La sentenza è arrivata nella giornata del 5 ottobre e ha condannato i tre anche al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere. Inoltre, interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e condannati al risarcimento dei danni per le parti civili e al pagamento di una provvisionale, da subito esecutiva, di centomila euro per G. N. (figlio di Sonia Nacci, minorenne all’epoca dei fatti) e ventimila euro per G. N. (padre di Sonia Nacci).

La sentenza ha messo fine al doloroso calvario sopportato, soprattutto, dal figlio di Sonia Nacci che la notte del 21 dicembre 2020, ancora sedicenne, ha dovuto chiamare i soccorsi perché la madre non si è sentita bene: milza spappolata da un martello di ferro, calci e pugni e testa contro il muro è stata la ricostruzione dei medici a seguito dell’analisi delle molteplici fratture e dello shock traumatico riportato dalla donna.

( Clicca sul link per rivedere la conferenza stampa del 26 gennaio 2021 e il commento della criminologa Roberta Bruzzone)

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nor della compagnia di San Vito dei Normanni che hanno smontato fin da subito gli alibi di Giovanni Vacca e del figlio Christian, difesi dagli avvocati Giuseppe e Cosimo Deleonardis, e della ex compagna del Vacca padre, Daniela Santoro, difesa dal legale Danilo Cito.

Sonia Nacci, dopo il violento pestaggio della serata del 21 dicembre 2020 è stata trasportata all’ospedale di Francavilla Fontana nella notte del 22, intorno alle 2,30, dove le sue condizioni si sono aggravate. È morta il 22 dicembre nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per “Shock traumatico a larga componente emorragica”. E, oggi 5 ottobre 2022, è stata messa la parola fine e i tre imputati consegnati alla giustizia.

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