CEGLIE MESSAPICA – Fu pestata brutalmente, con una mazzetta in ferro che le spappolò la milza, dalla coppia di spacciatori cui, nonostante i debiti accumulati, aveva chiesto un’altra dose di droga. Per questo, dopo la sentenza diventata definitiva via cassazione, sono stati arrestati e portati in carcere il 43enne Giovanni Vacca e la compagna Daniela Santoro, 40 anni, giudicati colpevoli dell’omicidio di Sonia Nacci, la 43enne di Ceglie Messapica deceduta in ospedale il 22 dicembre del 2020. La donna, che aveva accumulato dei debiti pregressi legati al consumo di sostanze stupefacenti, fu picchiata a sangue all’interno dell’abitazione del centro storico dove viveva la coppia.
Omicidio Sonia Nacci, la condanna
Morì il giorno dopo, in ospedale, a Taranto, a causa delle terribili ferite. Con la sentenza di condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione per entrambi gli imputati diventata definitiva pochi giorni fa, la giustizia ha presentato subito il conto. Nella serata di mercoledì, Vacca e la Santoro sono stati raggiunti da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale ed eseguito dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni che, all’epoca, curarono le indagini. Dopo le formalità di rito, i due sono stati condotti e ristretti in carcere.
Furono loro, anche secondo gli ermellini, ad uccidere Sonia Nacci.
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