BARI – La Giunta regionale pugliese ha approvato oggi, martedì 1° aprile, una delibera con cui decide di non resistere davanti alla Corte Costituzionale sull’impugnazione della norma che impone ai sindaci, intenzionati a candidarsi alle prossime elezioni regionali, di dimettersi almeno 180 giorni prima della scadenza della legislatura.
La modifica era stata introdotta dal Consiglio regionale con l’ultima legge di bilancio, riformando il precedente comma 2 dell’articolo 6 della legge elettorale, che prevedeva invece le dimissioni “non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”.
“La disamina tecnica dell’Avvocatura e l’istruttoria degli uffici hanno evidenziato l’irragionevolezza della nuova norma, che limita in modo sproporzionato il diritto di elettorato passivo sancito dall’articolo 51 della Costituzione, incidendo anche sulla stabilità amministrativa dei territori”, si legge nella nota della Regione.
La norma, fortemente contestata dai sindaci pugliesi e dall’Anci, è ora al vaglio della Corte. La Giunta ha dunque scelto di non difenderla, riconoscendone la possibile incostituzionalità.
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