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Lecce. Direttiva rimozione marmi e interventi abusivi Cimitero Comunale

Croci, ricordi funebri, ornamenti, basamenti non interrati, lapidi pendenti, marmi, cordoli non paralleli, tali da mettere a rischio il passaggio ai visitatori e agli addetti ai servizi cimiteriali, impongono una nuova direttiva da parte del Comune di Lecce per garantire il rispetto del Regolamento di polizia mortuaria del cimitero comunale. Non ci saranno né sconti né deroghe per opere non autorizzate sulle tombe dei campi comuni o la cui manutenzione difetti al punto di rendere tali opere non confacenti allo scopo per il quale sono state collocate. Dal cimitero saranno rimossi d’ufficio i monumenti, le lapidi, i copritomba e altri reperti per scongiurare rischi e garantire la sicurezza a tutti negli spazi di circolazione dei campi di inumazione. Sono troppi gli interventi esterni realizzati nel corso degli anni dai cittadini alle sepolture senza chiedere preventivamente la necessaria autorizzazione al Servizio Cimiteriale del Comune. Il cambio di passo si è reso necessario dopo l’incidente verificatosi lo scorso aprile ad un operaio della Lupiae Servizi – società affidataria dei Servizi cimiteriali – mentre era intento a svolgere operazioni di cura e manutenzione all’interno dell’area di inumazione. Gli ispettori dello Spesal dell’Asl, chiamati sul posto dopo aver accertato varie difformità, hanno intimato il divieto d’accesso a nove campi di inumazione, invitando Palazzo Carafa ad adottare i necessari provvedimenti per rimuovere situazioni di rischio. I sigilli sono stati apposti con l’obiettivo di ripristinare condizioni di ordine e sicurezza per l’accesso alle tombe e di ristabilire un certo decoro senza oltraggiare il sentimento di pietas nei confronti dei defunti. Nel frattempo il Comune è sceso in campo per realizzare percorsi pedonali, disseminati di ghiaia, per consentire il transito in modo lineare e non tortuoso. L’unica deroga concessa è quella prevista per il collocamento delle lapidi sulle tombe che verrà autorizzato a condizione che i defunti siano inumati da non meno di otto mesi. La direttiva allo studio garantirà ai cittadini il tempo necessario e la possibilità di potersi mettere in regola sia per lavori abusivi sia per quelli eseguiti non a regola d’arte o senza preventiva richiesta.

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