BARI – Grande quanto una chiavetta usb, punta a effettuare diagnosi precoci dei tumori, ma anche di altre patologie, direttamente a casa o nello studio del medico curante, tramite piccolissimi campioni biologici, come sangue, saliva o urine. Parte la sperimentazione all’Irccs Giovanni Paolo II di Bari del dispositivo palmare SiMoT, il dispositivo economico, portatile, rapido, che garantisce l’affidabilità di un test molecolare. I dati, raccolti dal dispositivo grazie a una cartuccia usa e getta, saranno processati con un algoritmo di intelligenza artificiale. L’incidenza di falsi positivi e negativi è inferiore al 1,5%. Il dispositivo potrà essere utilizzato per la diagnosi precoce di diverse patologie progressive. La sperimentazione vedrà inizialmente coinvolta l’unità operativa di ginecologia oncologica clinicizzata dell’Istituto Tumori di Bari, Saranno arruolate 50 pazienti con 1500 rilevazioni di campioni di sangue, plasma e urine. La sperimentazione permetterà di validare le prestazioni analitiche del dispositivo che, poi, potrà essere utilizzato per verificare la presenza di marcatori dei tumori ginecologici nei campioni biologici delle pazienti.
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