Il grano duro pugliese subisce un duro colpo a causa dell’asta turca, con una caduta delle quotazioni di altri 20 euro a tonnellata. Il prezzo del grano scende ulteriormente a 342 euro a tonnellata, mentre nei porti pugliesi continuano ad arrivare navi mercantili dalla Turchia.
Coldiretti Puglia denuncia l’importazione selvaggia di grano duro estero, mentre la Borsa di Mercati a Foggia perde punti e il TMO turco bandisce una nuova gara internazionale per la vendita di ulteriori 150.000 tonnellate di grano duro.
Coldiretti Puglia sottolinea l’importanza di intensificare i controlli nei porti e prevenire le triangolazioni, considerando l’incremento massiccio delle importazioni di grano russo e turco nel 2023 (+1164% e +798%). Questo fenomeno, mai visto prima nella storia del Paese, ha provocato un crollo del 60% dei prezzi del grano italiano, mettendo a rischio il futuro di numerose aziende agricole.
Nel 2023, le importazioni di grano canadese trattato con glifosato, in modalità vietate a livello nazionale, sono più che raddoppiate, superando il miliardo di chili. Coldiretti Puglia sottolinea il rischio di crolli nelle quotazioni del grano ucraino sul mercato europeo e propone di utilizzare fondi UE per acquistare e stoccare prodotti cerealicoli, evitando la destabilizzazione del mercato comunitario.
Le navi, cariche di grano estero, raggiungono i porti con triangolazioni, facendo crollare i compensi agli agricoltori. Coldiretti Puglia denuncia gli accordi di libero scambio europei, accusandoli di favorire importazioni sleali che mettono a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. L’organizzazione chiede di fermare tali importazioni sleali, introducendo il principio di reciprocità e lavorando su accordi di filiera per garantire prezzi equi e qualità standard. La necessità di ridurre la dipendenza dall’estero è urgente, e Coldiretti Puglia sottolinea l’importanza di una costante analisi dei prezzi, controlli rigorosi e il sostegno alla filiera della pasta 100% italiana.
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