BARI – Muffe, pareti, solai e pavimenti lesionati, distacchi di intonaco: la sede del Giudice di Pace del quartiere San paolo di Bari è diventato un vero e proprio “luogo insalubre” per i dipendenti degli uffici giudiziari. Per questo la procura del capoluogo, con una nota a firma del numero uno Roberto Rossi, ha emesso un decreto di perquisizione locale e personale, con contestuale informazione di garanzia , nei confronti dell’ad di “Unicredit Leasing S.p.a.” di Milano, nonché dell’ex amministratrice unica, dell’ attuale amministratore unico, dei co-rappresentanti, oltre che co-amministratori di fatto, della “Amec Immobiliare S.r.l.”, società di Roma autorizzata alla gestione dello stabile di viale Europa che ospita non solo il Giudice di Pace ma anche gli archivi del Tribunale, del Tribunale di Sorveglianza, della Corte d’Appello e della Procura Generale di Bari. L’accusa è di frode in concorso in pubbliche forniture.
Stando a quanto emerso dalle indagini, gli indagati avrebbero posto in essere “espedienti maliziosi e ingannevoli che hanno nel tempo determinato il grave e ingravescente deterioramento dello stabile determinando l’insalubrità dei luoghi”. Nel decreto emesso dalla procura, i coinvolti avrebbero manifestato “inerzia e reiterata inadempienza nonostante i richiami e i solleciti ricevuti affinché fossero rispettate le condizioni contrattuali e fosse eseguita un’adeguata manutenzione straordinaria con specifici e improrogabili interventi”. Cosa che – a quanto pare in questi anni e dal 1995 – non sarebbe mai stata fatta.
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