Servono risposte concrete, il tempo della pazienza, in casa Foggia, pare esser finito. I dati parlano chiaro e non lasciano spazio ad interpretazioni: peggior difesa del campionato, dieci reti incassate in cinque gare, ben otto nelle ultime tre. L’amarezza della disfatta di Benevento, dovrà, però inevitabilmente lasciar spazio alla voglia di uscire da una crisi soltanto poche settimane fa inaspettata. Brambilla è in bilico, e non potrebbe essere altrimenti, la gara di mercoledì sera allo “Zaccheria” contro il Giugliano potrebbe già risultare decisiva. Il tecnico cerca un equilibrio che finora è mancato, per farlo non potrà prescindere dalla coesione di reparti che, al “Vigorito” più che mai, sono apparsi lontani e sfilacciati. Certo, le notizie dall’infermeria non hanno mai aiutato e confortato. L’assenza di Da Riva in mezzo al campo pesa, così come la forma non impeccabile di gente di rilievo come Tascone e Danzi, unica nota lieta il grande spirito di sacrificio di Gargiulo, senza i novanta minuti nelle gambe ma onnipresente senza mai tirar dietro la gamba in attesa di una miglior condizione fisica. Nella zona nevralgica, contro i campani essendo un infrasettimanale, ci si dovrà aspettare di tutto. Mazzocco continua ad accumulare minutaggio, Vezzoni adattato sulla mediana non entusiasma. In difesa, dove nelle ultime due gare è mancato Parodi, si è rivisto dopo ben sette mesi Carillo, rientrato proprio in un momento in cui la sua esperienza potrebbe rivelarsi fondamentale, Ercolani e Camigliano restano però i favoriti dal primo minuto. Salines faro in mezzo al mare, inamovibile, mentre l’attacco potrebbe perdere per un po’ Orlando, finora una delle certezze ma alle prese con un fastidioso infortunio. Zunno ed Emmausso, di conseguenza, dovrebbero restare al loro posto, così come quel Murano ancora alla ricerca della prima gioia rossonera.
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