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Il tecnico Giuseppe Scaringella

Fidelis Andria, la favola continua: il 2024 si chiude con il primo posto in classifica

31 punti conquistati sugli ultimi 36 complessivamente a disposizione, dieci vittorie in dodici partite giocate con Scaringella in panchina e un primato con 34 lunghezze all’attivo condiviso con Nocerina e Casarano: alzi la mano chi avrebbe anche solo lontanamente potuto immaginare uno scenario simile qualche mese fa in casa Fidelis Andria, probabilmente neanche il più ottimista tra i tifosi. Era il 6 ottobre scorso e i biancoazzurri, perdendo male a Nocera Inferiore, chiudevano la quinta giornata con appena tre punticini racimolati, senza alcun successo dalla propria e con una distanza dalla prima della classe – la Virtus Francavilla di Ginestra – che toccava già le dodici unità.

Un margine praticamente incolmabile. Per chiunque, ma non per il presidente Di Benedetto che a quel punto prese in mano le redini della situazione, scelse di sollevare dall’incarico Ciro Danucci e affidò la gestione tecnica a Giuseppe Scaringella. Le minestre riscaldate, secondo molti, sono sinonimo di fallimento garantito: non è stato questo il caso dell’allenatore classe 1975, andriese doc, uno che già nella scorsa stagione aveva fatto benissimo da subentrante e che, per assurdo, aveva iniziato l’attuale campionato con un fallimento personale, l’esonero subito dal Bisceglie, formazione militante in Eccellenza.

Il calcio e la vita, pero, sono strani e alle volte concedono una seconda opportunità. E così, la storia degli ultimi due mesi e mezzo dei federiciani somiglia parecchio a una favola. Una favola che adesso, nel 2025, attende il suo lieto fine. La concorrenza è spietata e il fatto che ci siano sei compagini racchiuse in tre punti lì in avanti lo dimostra senza alcun dubbio, ma la Fidelis può e deve crederci. La pausa arriva nel momento giusto, con la squadra che pare aver bisogno di tirare il fiato dopo la clamorosa rincorsa e che contro la Palmese, soprattutto nella ripresa, ha fatto una grande fatica. Alla ripresa bisognerà continuare a correre, ma intanto il Natale sarà all’insegna della gioia.

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