“L’Italia è la Cenerentola d’Europa per numero di dipendenti civili nella Difesa. È tempo di invertire la rotta e puntare su un organico civile rafforzato fino a 30mila unità”. A lanciare l’allarme è Massimo Ferri, coordinatore nazionale della Cisl Fp per il Ministero della Difesa, che con una nota accende i riflettori su un tema rimasto troppo a lungo ai margini del dibattito politico.
“Attualmente i civili effettivi sono poco più di 10mila, esclusi i transitati – spiega Ferri –. Una cifra del tutto insufficiente, che ha costretto a un impiego distorto del personale militare in attività amministrative, logistiche e tecniche, con costi raddoppiati rispetto a quelli dei civili. In molti casi si è persino ricorsi all’esternalizzazione, triplicando la spesa pubblica.”
Nel mirino anche la Legge 244 del 2012, che prevedeva il taglio degli organici civili a 20mila unità entro il 2024. “Un fallimento – attacca Ferri – che non ha portato né risparmi né efficienza, ma solo una perdita di ruolo per i civili nella Difesa”.
Ora, con il confronto in corso sul bilancio della Difesa anche in sede Nato, secondo la Cisl Fp è il momento di riportare il tema al centro. “Serve coerenza e coraggio – conclude Ferri –. È necessaria una riforma strutturale che rafforzi l’organico civile e renda il sistema più efficiente, economico e giusto”.
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