La seconda sezione del Tar di Lecce, con decreto firmato dal presidente facente funzioni Nino Dello Preite, ha accolto l’istanza di Acciaierie d’Italia sospendendo in via interinale l’efficacia dell’ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che intimava la fermata dell’area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni di benzene e ha contestualmente respinto la domanda di abbreviazione dei termini e fissato per il 13 luglio l’udienza di merito in composizione collegiale.
La decisione è stata assunta dopo che il Tar Lazio, al quale l’azienda si era rivolta, aveva disposto il rinvio degli atti al Tar di Lecce accogliendo l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dal legale del Comune di Taranto e sostenuta anche da Arpa Puglia.
L’ordinanza del 22 maggio scorso firmata dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci intimava alla stessa azienda e a Ilva in As di individuare le fonti di emissioni del benzene entro 30 giorni e di trovare le soluzioni per porvi rimedio o entro 60 giorni gli impianti dell’area a caldo dovranno essere fermati.
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