Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Ex Ilva: Genitori Tarantini, ‘1 miliardo a produzione fallimentare’

“Un aiutino niente male: un miliardo di euro che, con tutta probabilità, sarebbe stato meglio veicolare verso altre destinazioni, vere urgenze. Un miliardo di monetine da un euro verso una produzione fallimentare che ancora ci si ostina a definire strategica per la nazione”. Lo sottolinea, in una nota, l’associazione Genitori Tarantini in merito alla norma del Dl Aiuti bis che autorizza Invitalia a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti fino a un miliardo di euro far fronte alla crisi di liquidità dell’ex Ilva. “E così, prima del Requiem, prima della definitiva sepoltura, questo Governo ha deciso di dare ulteriore ossigeno alla ‘morta per eccellenza’, l’ex Ilva di Taranto, chiamata, giusto prima del De profundis, Acciaierie d’Italia – proseguono gli attivisti -. Non c’è dubbio alcuno sulle intenzioni di Governo, azienda e sindacati: l’area a caldo continuerà a funzionare, con l’aspettativa di raggiungere il massimo della produzione entro i prossimi due anni, così da poter dare lavoro a Genova e Novi Ligure”. L’associazione rammenta il rapporto della Commissione Salute dell’Organizzazione delle nazioni Unite che include Taranto tra le “zone di sacrificio” e le “cinque condanne comminate dalla Corte europea per i diritti umani a carico dello Stato italiano, colpevole di non aver tutelato la salute dei tarantini”.

About Author