CERIGNOLA – Sette partite, una vittoria, sei pareggi: è questo il bottino ricavato dal Cerignola dal 2 settembre ad oggi. All’apparenza potrebbero risultare come numeri deludenti rispetto alle aspettative iniziali, ma forse andrebbero un attimo approfonditi.
La squadra è cresciuta sul piano del gioco, dimostrando un’attitudine sempre più propositiva col passar delle settimane: dalla brutta prestazione contro il Sorrento del 9 settembre, si è passati al secondo tempo praticamente dominato contro il Benevento, compagine favorita alla vittoria finale del campionato. Le sbavature restano, ma i passi avanti sono evidenti.
La difesa è parsa inizialmente in difficoltà: le incertezze di Krapikas, i due gol subiti contro il Messina, ma anche contro il Sorrento, compagini che sulla carta non avrebbero dovuto creare troppi patemi all’esperta retroguardia ofantina, che poi ha deciso di alzare il muro. Il portiere lituano è imbattuto da tre gare, la tenuta difensiva è nettamente migliorata e di pari passo sono aumentate anche le prestazioni di Martinelli, fiore all’occhiello del mercato estivo.
L’Audace è l’unica squadra imbattuta insieme alla capolista Juve Stabia, un dato positivo ma che non deve trarre in inganno: tra l’ottimismo delle zero sconfitte, nonostante i tanti, forse troppi pareggi, e lo scoramento di un’eventuale imminente sconfitta c’è una linea sottilissima che cambia ogni prospettiva, determinata anche dalla difficoltà a far gol. Non si può certo parlare di una crisi di risultati, per ora, ma Tisci deve fronteggiare una problematica ormai evidente. Una sola rete, tra l’altro fortuita, nelle ultime cinque partite: per gente come Malcore, Leonetti o D’Ausilio è decisamente troppo poco. Il tecnico è chiamato a trovare soluzioni, e la squadra non deve perdersi d’animo: potrebbe bastare un attimo a svoltare in positivo la stagione, ritrovare freschezza sotto porta consentirebbe ai gialloblù di spiccare il volo.
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