Celebrato il 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato con una solenne cerimonia in Piazza del Popolo, alla presenza delle più alte cariche istituzionali. Oltre al conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Bandiera della Polizia, l’evento di Roma ha visto l’intervento del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia.
Mattarella: “Gratitudine per chi veglia su sicurezza e libertà”
Nel suo messaggio, il Presidente della Repubblica ha espresso “gratitudine agli appartenenti al Corpo” per l’impegno quotidiano nella tutela della legalità e della coesione sociale. Ha ricordato con commozione il coraggio di quanti, durante la lotta di liberazione dal nazifascismo, scelsero la causa della libertà, motivando il conferimento della Medaglia d’Oro in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. Il Capo dello Stato ha lodato l’azione della Polizia “nella prevenzione dei rischi terroristici, nella cooperazione internazionale e nell’ordine pubblico”, sottolineando l’importanza della “gestione equilibrata delle manifestazioni pubbliche” e il lavoro quotidiano nei territori.
Piantedosi: “Presidio di legalità e garanzia di sicurezza”
Matteo Piantedosi, ministro Piantedosi, ha rivolto un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, ricordando i 173 anni di storia e la riforma del 1981 che ha modernizzato l’Istituzione in coerenza con i principi costituzionali. Ha elogiato “le operazioni contro la criminalità organizzata, la cattura dei latitanti e il contrasto ai patrimoni mafiosi”. Un’attenzione particolare è stata dedicata anche all’impegno nelle periferie e all’esempio offerto ai giovani dalle Fiamme Oro.
Pisani: “La nostra missione è essere al servizio della persona”
Vittorio Pisani, capo della Polizia. ha posto al centro del suo intervento la dignità umana: “Nessuna condizione personale può influenzare il nostro operato. Il nostro unico riferimento è l’essere umano”. Pisani ha sottolineato la necessità di gestire le nuove sfide digitali, dalla criminalità informatica alla tutela dell’identità digitale, senza dimenticare l’eredità lasciata da chi ha sacrificato la vita in servizio. “Dal 1943 a oggi – ha ricordato – 2.554 poliziotti hanno perso la vita nell’adempimento del dovere”.
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