I resti del topo morto trovati in una confezione di wafer al cioccolato nel supermercato di Francavilla Fontana (Brindisi) non sono legati a irregolarità nella produzione o nel confezionamento del prodotto. Lo ha dichiarato Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2, al termine dell’ispezione condotta nello stabilimento trevigiano dove era stata prodotta la confezione di wafer.
“Il nostro Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione del Dipartimento di prevenzione si è subito attivato per le verifiche ispettive del caso non riscontrando però alcuna irregolarità all’interno dello stabilimento, anzi. I prodotti vengono confezionati nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie”, ha spiegato Benazzi.
Di conseguenza, nessuna sanzione è prevista per il biscottificio trevigiano. Resta ora da chiarire come i resti del topo siano effettivamente finiti nel supermercato in provincia di Brindisi. L’ispezione ha riguardato tutte le confezioni in vendita, che sono state ritirate e campionate per le analisi del caso. Nel deposito del supermercato tutto è risultato nella norma, mentre l’ipotesi che il topo fosse finito tra i wafer durante il confezionamento è stata smentita dai controlli dell’Ulss 2 nello stabilimento.
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