Coldiretti Puglia alza la voce contro l’equiparazione degli agriturismi a ristoranti e alberghi nell’applicazione della TARI, la tassa sui rifiuti urbani. Un orientamento adottato da diversi Comuni, ma recentemente bocciato dal Consiglio di Stato, che ha dichiarato illegittima la parificazione ai fini tributari.
“Agli agriturismi devono essere applicate le tariffe previste per le attività agricole”, afferma Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia, l’associazione agrituristica di Coldiretti. “La sentenza del Consiglio di Stato è chiara: non si possono ignorare le differenze tra un agriturismo e una struttura ricettiva classica”.
Coldiretti invita i Comuni ad adeguare i regolamenti locali secondo criteri di proporzionalità e realismo, tenendo conto della reale capacità produttiva di rifiuti degli agriturismi, della loro connessione con l’attività agricola prevalente e dell’utilizzo di materie prime interne all’azienda. “La Regione Puglia – sottolinea Coldiretti – impone già limiti stringenti su posti letto, coperti e uso delle materie prime, elementi che devono riflettersi nella determinazione della TARI”.
Secondo l’organizzazione, la classificazione degli agriturismi va gestita in maniera autonoma e distinta, con apposite sottocategorie che rispecchino la minore incidenza ambientale e la sostenibilità delle attività.
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