Taranto, sfiorata la rissa, bilancio approvato e consiglio in salvo

Un consiglio comunale “agitato” approva il bilancio di previsione e di fatto salva il governo Melucci. Taranto, nonostante crisi politica approvato bilancio previsione, sedici voti a favore, otto invece i contrari e tre gli astenuti.

La mancata approvazione dello strumento di programmazione finanziaria avrebbe comportato lo scioglimento della massima assise cittadina. Il sindaco Rinaldo Melucci resta in sella nonostante la crisi in maggioranza e l’indicazione delle segreterie di alcuni partiti di centrosinistra, come il Pd, a non votare il bilancio prima di un definitivo chiarimento con il primo cittadino.

Nella coalizione si è creata una spaccatura dopo che Melucci aveva allargato la maggioranza a Italia Viva, partito al quale ha aderito dopo aver abbandonato il Pd. Ma Melucci, rispondendo alla richiesta delle segreterie regionale dei partiti alleati di “ripristinare la maggioranza originaria”, nei giorni scorsi ha azzerato la giunta e i Cda delle società partecipate e ha annunciato di aver “provveduto a sospendersi da ogni impegno con Italia Viva, nell’interesse esclusivo della città”.

Contestualmente quattro consiglieri su sei che avevano aderito a Italia Viva, che era diventato nel frattempo il gruppo consiliare più nutrito, hanno comunicato di essere tornati nelle liste civiche in cui erano stati eletti a giugno dello scorso anno.

Si sono espressi per il Sì al bilancio lo stesso sindaco Melucci, i due consiglieri rimasti di Italia Viva (Massimiliano Stellato e Carmen Casula), il consigliere del Psi che era passato all’opposizione (Paolo Castronovi), tre consiglieri del Pd (Boshnjaku, De Martino e Papa), due consiglieri del movimento “Con” (Lo Muzio e Fiusco) e altri di liste civiche (Illiano, Patano, Tribbia, Brisci, Brignolo, Pittaccio e Mazzariello).

Contrari due consiglieri del Pd (Di Gregorio e Lonoce), il consigliere del M5S (Odone), il consigliere di Europa Verde (Lenti), un indipendente (Liviano) e tre consiglieri di minoranza (Francesco Battista, Abbate e Di Cuia).

Astenuti due consiglieri del movimento Con (Bitetti e Fornaro) e il consigliere della lista Una strada diversa (Contrario).

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