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Taranto, Cittadella della Carità: ‘Punto di non ritorno, Regione intervenga’

TARANTO – La Cittadella della Carità vive giorni drammatici, con 160 lavoratori che attendono stipendi e tredicesime arretrate, mentre il futuro della struttura sanitaria di Paolo VI si fa sempre più incerto. La Funzione Pubblica CGIL di Taranto, al termine dell’incontro in Task Force con Regione Puglia, ASL, Fondazione Cittadella, Soave Neuromed e Dipartimento Salute, non nasconde la propria insoddisfazione: “Serve un intervento immediato della Regione per salvare la struttura, incluso l’ipotesi di internalizzazione, come avvenuto per il San Raffaele di Ceglie”.

Le nubi si addensano mentre la Fondazione annuncia un Piano di Risanamento Aziendale per gennaio, ma per Franco Di Pilato, RSA della Cittadella, si tratta di ritardi inaccettabili: “Lavoratori in sofferenza, debiti non sanati e mancanza di risposte dimostrano che si continua a navigare a vista, senza affrontare l’urgenza di un piano concreto”.

Crisi gestionale e rischio per l’accreditamento

La FP CGIL denuncia che, senza un immediato intervento per sanare le criticità strutturali e risolvere i problemi del personale, potrebbe saltare l’accreditamento regionale. Mimmo Sardelli, segretario generale FP CGIL di Taranto, rincara: “I tempi non concordano con le esigenze. Gli arretrati, i TFR non versati e un debito di 25 milioni di euro ostacolano qualsiasi prospettiva di rilancio”.

Anche il passaggio di gestione da Fondazione a Soave Neuromed sembra ormai lontano: “Gli ostacoli sono enormi – afferma Sardelli – e il rischio che la struttura non arrivi al previsto cambio di consegne è concreto. Serve subito un piano di tutela pubblica, prima che la situazione precipiti del tutto”.

La Task Force regionale si riunirà nuovamente a gennaio, ma per la FP CGIL non c’è tempo da perdere: “La Regione Puglia deve agire subito per salvaguardare lavoratori e cittadini, tutelando la Cittadella come patrimonio pubblico ormai sull’orlo del collasso”.

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