E’ stato assegnato il porto di Taranto alla Ocean Viking, che ha a bordo 459 persone soccorse durante 10 interventi di salvataggio negli ultimi otto giorni. La ong Sos Mediterranee, che gestisce la nave, ha parlato di “condizioni di vita estreme” sull’imbarcazione. L’arrivo è previsto domattina.
Intanto si registra una nuova nota di protesta del segretario provinciale del SAP, Pasquale Magazzino.
Come rappresentanti dei poliziotti abbiamo denunciato pubblicamente ed
in tutte le sedi le condizioni nelle quali i nostri colleghi sono costretti ad
operare all’interno dell’ HOTSPOT di Taranto, nonché le precarie
condizioni igienico/sanitarie insistenti nel Centro e le ricadute negative
anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Per questi ed
altri motivi abbiamo richiesto l’adeguamento della struttura, protocolli
scritti di intervento nel caso di tentativi di fuga, nonché di trasferire alla
questura di Taranto un adeguato numero di poliziotti da destinare
esclusivamente ai servizi finalizzati alla gestione della sicurezza
dell’Hotspot. Le uniche risposte giunte sono state quelle del continuo invio
a Taranto di navi delle ONG, come quella della Ocean Viking in arrivo
domani a Taranto con 459 migranti. Come poliziotti ci sentiamo
abbandonati dalle istituzioni e da un Ministro dell’Interno che dovrebbe
tutelarci e rappresentarci. Colleghi impiegati in massacranti turni h24 che
non consentono il recupero psicofisico e creano problemi per la stessa
sicurezza degli operatori di polizia nelle operazioni di sbarco. Siamo
arrivati al punto che, probabilmente, gli stessi comandanti delle navi delle
ONG decidono tempi e modalità degli sbarchi, per poter subito ritornare in
mare a caricarne altri. Alcuni giorni fa il nostro sindacato in un
comunicato dal titolo “il silenzio dei colpevoli” aveva già contestato le
figure istituzionali che rimangono impassibili e silenti davanti agli
avvenimenti che stanno turbando la convivenza civile e la sicurezza in
Italia. Ma tutto ancora tace! Il Ministro dell’Interno non si adopera, non
commenta, non appare, si dilegua. Assistiamo, appunto, al “silenzio dei
colpevoli”.
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