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Tangenti alla Provincia di Taranto, 9 anni e 6 mesi a Tamburrano

Nel processo di primo grado sulle presunte tangenti alla Provincia di Taranto, la sezione penale del Tribunale di Taranto ha condannato a 9 anni e 6 mesi Michele Tamburrano, all’epoca presidente della Provincia di Taranto. L’operazione della Guardia di Finanza, denominata T-Rex, scattò nel marzo del 2019 con sette arresti per un presunto valzer di tangenti alla Provincia di Taranto.

Gli investigatori si concentrarono sull’ampliamento della discarica di “Torre Caparica” e la gara per l’affidamento del servizio integrato di igiene urbana del Comune di Sava. Due affari milionari che innescarono, secondo gli inquirenti, un intreccio di tangenti e manovre illecite con fulcro proprio Martino Tamburrano, politico massafrese di lungo corso, all’epoca presidente della Provincia.

Nove anni per Pasquale Lonoce, imprenditore del settore originario di San Marzano di San Giuseppe. Otto anni per Roberto Natalino Venuti, procuratore speciale della società “Linea Ambiente Srl”, che caldeggiava l’ampliamento della discarica di “Torre Caprarica”, e sette anni a Lorenzo Natile, ex dirigente del settore pianificazione e ambiente della Provincia, accusato di aver fatto da sponda alle presunte manovre al centro della vicenda.

I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di corruzione e turbata libertà degli incanti. Il Tribunale ha dichiarato tutti gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena, nonchè incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per cinque anni. I soli Tamburrano e Natile sono interdetti dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata della pena.

Tamburrano è tenuto al pagamento, “a titolo di riparazione pecuniaria”, di 310mila euro in favore della Provincia di Taranto. Di conseguenza è stata disposta la confisca di tale somma e, in caso di impossibilità, di beni mobili e immobili nella disponibilità dell’imputato per un valore equivalente. Tutti gli imputati sono stati condannati al risarcimento danni, da liquidarsi in sede civile, in favore delle parti civili Provincia di Taranto, Comune di Grottaglie e Comune di San Marzano di San Giuseppe.

Tamburrano era accusato di aver ricevuto una tangente di 5mila euro al mese, un’auto Mercedes del valore di 50mila euro (della quale è stata disposta la confisca) e un contributo di 250mila euro per finanziare la campagna elettorale di sua moglie, Maria Francavilla, candidata (non eletta) al Senato per Forza Italia alle politiche del 2018.

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