È stata rinviata al prossimo ottobre l’udienza del processo di secondo grado sul disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria – Corato, in cui morirono 23 persone e altre 51 rimasero ferite.
In Corte d’Appello, a Bari, è stato disposto l’ascolto di alcuni testi e sono state ammesse le prove a rinnovazione istruttoria richieste lo scorso giugno dal pubblico ministero. Il 15 giugno 2023, durante l’udienza di primo grado, il tribunale condannò a 6 anni e 6 mesi il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, e a 7 anni il macchinista del treno partito da Andria e diretto a Corato, Nicola Lorizzo, entrambi per cooperazione in disastro ferroviario, omicidio e lesioni personali colpose aggravate dalla mancata osservanza delle norme per la sicurezza sul lavoro.
Furono assolti, invece, 14 altri imputati ed escludendo anche la responsabilità civile di Ferrotramviaria, imputata per illecito amministrativo. Nella scorsa udienza davanti alla Corte d’Appello, invece, la Procura generale ha chiesto alla Corte di ascoltare 38 testimoni, tra cui funzionari di polizia giudiziaria e funzionari della Regione Puglia.
Secondo l’accusa una nuova perizia tecnica dimostrerebbe che se prima di quella data fosse stata adottata la riduzione della velocità a 50 chilometri orari, come altre misure di prevenzione, probabilmente la strage si sarebbe potuta evitare. Nella prossima udienza si comincerà con l’escussione delle prove richieste da parte del pm, a cui seguiranno quelle dell’accusa e dei legali degli imputati.
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