FRANCAVILLA FONTANA – Dopo sei mesi di latitanza, i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana hanno arrestato Daniele Di Palmo, pregiudicato noto alle forze dell’ordine scomparso dai radar lo scorso 29 settembre, ovvero quando all’interno della sua abitazione in Vico Caroli un 45enne fu ferito all’inguine da un colpo di pistola esploso durante un pranzo domenicale tra amici.
L’uomo è stato fermato mentre era in sella alla sua bicicletta sulla costa ionica, a Leporano, in provincia di Taranto.
Sparatoria in Vico Caroli: la latitanza e l’arresto
Di Palmo, che quel giorno si trovava nella Città degli Imperiali grazie ad un permesso perché già sottoposto a custodia cautelare presso una comunità di Bari, pur negando gli addebiti aveva deciso di rendersi irreperibile e, quindi, latitante. Almeno fino al pomeriggio di oggi quando il 35enne è stato prima scovato dai militari fuori e quindi condotto nella caserma del quartiere Peschiera, prima del trasferimento in carcere.
Pare che Di Palmo, difeso dall’avvocato Daniela D’Amuri, non abbia opposto resistenza ai militari che lo hanno sorpreso mentre passeggiava in bicicletta.
L’indagato è accusato di ricettazione, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina, oltre che di evasione. Escluse, quindi, ipotesi ben più gravi. Come a dire che la stessa accusa, pubblico ministero Raffaele Casto, ritiene l’episodio, pur grave, un banale ma sanguinoso incidente.
Arresto latitante, il comunicato della Procura di Brindisi
La notizia dell’arresto del latitante è stata confermata in mattinata dalla Procura di Brindisi con una nota, riportata di seguito.
Nel tardo pomeriggio di ieri 31 marzo 2025, a Leporano (TA) – località Lido Gandoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi e della Compagnia di Francavilla Fontana (BR), all’esito di mirata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno arrestato il latitante Daniele Di Palmo, 35enne di Francavilla Fontana, elemento di vertice dell’omonimo gruppo criminale attivo nel narcotraffico internazionale, irreperibile dal mese di settembre 2024, allorquando si è sottratto agli arresti domiciliari cui era sottoposto nell’ambito di due distinti procedimenti penali per associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella citata località marina, l’uomo si nascondeva in un’abitazione estiva.
Spari in Vico Caroli, il ferimento e la fuga
Nel settembre 2024, Di Palmo si era allontanato dalla sua residenza a seguito del ferimento, avvenuto in circostanze da chiarire e a mezzo di arma da fuoco, di un altro pregiudicato facente parte del suo medesimo sodalizio criminale, e pertanto è anche gravato da tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, in particolare due emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce il 4 e 5 ottobre 2024, con le quali sono stati revocati gli arresti domiciliari e disposta la più afflittiva misura della custodia cautelare in carcere, l’altra emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi il 7 febbraio 2025, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere per i reati di ricettazione aggravata, detenzione, porto in luogo pubblico e cessione di arma clandestina, evasione ed esplosione pericolosa commessa in concorso di cause.
Il 24 ottobre 2024 e il 17 febbraio 2025, le Autorità Giudiziarie di Lecce e Brindisi hanno rispettivamente emesso il decreto di latitanza nei confronti di Daniele Di Palmo.
Nell’ambito dell’indagine finalizzata alla ricerca del latitante sono state già arrestate 3 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto di armi clandestine, munizioni e manufatti esplodenti, ricettazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, con il sequestro complessivo di 5 pistole di cui 3 con matricola abrasa, 185 cartucce di vario calibro, 336 ordigni artigianali contenenti kg 18 di esplosivo netto, 250 grammi di cocaina e 800 grammi di marijuana.
L’arrestato è stato tradotto nel carcere di Taranto.
L’indagato non è da ritenersi colpevole fino a quando la responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.
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