Le recenti piogge che hanno interessato la Puglia, dopo mesi di siccità estrema, hanno portato un sollievo solo parziale. Secondo Coldiretti Puglia il deficit idrico resta critico, con una riduzione del -65% delle riserve d’acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al 20 gennaio 2025, gli invasi della Capitanata registrano appena 52 milioni di metri cubi d’acqua contro i 149 milioni del 2024, dati confermati dall’Osservatorio ANBI.
L’agricoltura pugliese è tra i settori più colpiti: la siccità del 2024 ha dimezzato i raccolti di ciliegie, grano, miele e olive, con un calo del 40% della produzione olivicola. La mancanza di foraggio ha aggravato i costi per l’alimentazione degli animali, mentre gli apicoltori hanno perso oltre metà della produzione di miele a causa della scarsità di fioriture.
Piano invasi per fronteggiare l’emergenza
Coldiretti propone un piano nazionale per la creazione di bacini di accumulo, costruiti con materiali locali per raccogliere acqua piovana e gestire le piogge sempre più violente. L’obiettivo è raddoppiare la capacità di raccolta idrica, garantendo risorse per l’agricoltura, l’energia idroelettrica e gli usi civili. Il progetto prevede anche la manutenzione degli invasi esistenti, essenziale per prevenire inondazioni e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, che ha reso il 2024 l’anno più caldo mai registrato in Italia.
Secondo Coldiretti, l’urgenza di un piano nazionale sugli invasi è ormai improrogabile, considerando i danni da oltre 1 miliardo di euro subiti dall’agricoltura pugliese lo scorso anno e l’aumento dei costi per l’irrigazione, ormai insostenibili per molti agricoltori.
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