La Camera dei deputati ha recentemente approvato un ordine del giorno che riconosce il lavoro usurante degli Operatori Socio Sanitari (OSS). Questa figura di supporto, essenziale nel settore sanitario, è esposta quotidianamente a stress lavoro-correlato, operando fianco a fianco con gli infermieri.
Lo dichiara in una nota Pierpaolo Volpe, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto, che mesi aveva sollecitato l’approvazione di una legge per riconoscere la professione infermieristica come lavoro usurante. In una nota inviata a parlamentari, consiglieri regionali e partiti politici, Volpe ha evidenziato come la professione infermieristica, pur essendo riconosciuta come “professione intellettuale” rientri tra le “professioni d’aiuto”, le più esposte al burnout.
La carenza cronica di personale ha portato a un sovraccarico di lavoro e stress per tutte le professioni d’aiuto. Reparti sovraffollati e pronto soccorso al collasso sono ormai la norma, senza che ci sia un aumento corrispondente di personale. “Gli infermieri sono la colonna portante del SSN e operano in ogni ambito dell’assistenza sanitaria, dal sistema emergenza-urgenza alla salute mentale,” ha sottolineato Volpe.
È dunque necessario un riconoscimento formale del lavoro usurante per gli infermieri e altre professioni sanitarie, in linea con quanto già riconosciuto ad altre professioni. Volpe ha annunciato che chiederà il supporto degli altri ordini professionali per trasformare le promesse politiche in fatti concreti.
“Durante la pandemia, il lavoro degli infermieri è stato definito eroico, ma è stato il sistema sanitario a essere al collasso, con il personale privo di strumenti adeguati per fronteggiare l’emergenza”, ha precisato Volpe. Anche ora, con il blocco delle assunzioni e la persistente carenza di personale, l’abnegazione degli infermieri è vitale per evitare l’implosione del sistema sanitario.
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