Che succede al Picerno? Una domanda che può avere tante risposte, un quesito che nasconde al suo interno più di una preoccupazione. La sconfitta rimediata sabato tra le mura amiche contro il Latina rende legittimo parlare di quello attuale come di un periodo di leggera flessione, quantomeno sotto l’aspetto dei risultati: tre passi falsi nelle ultime quattro, un filotto negativo interrotto solamente in occasione del roboante 5-1 inflitto al Monterosi Tuscia poco più di due settimane fa, in quella che resta l’unica vittoria conquistata dai lucani di recente. Troppo pochi i sei punticini racimolati nelle ultime otto giornate, troppo pochi se l’obiettivo è quello di evitare di prender parte al primo turno dei playoff, primo turno che la scorsa stagione si rivelò fatale: la classifica, almeno per il momento, sembra aspettare i ragazzi di Longo, fermi – nonostante tutto – in quarta posizione a tre lunghezze di distanza dalla terza posizione e con un margine rispettivamente di una e di due lunghezze sul Taranto quinto e sulla Casertana sesta.
Occhio, però, perché la sensazione è che le possibilità di errori siano terminate e alle porte c’è l’insidiosa trasferta di Avellino, proprio al cospetto della formazione che occupa l’ultimo gradino del podio nella graduatoria. Da una parte la chance dell’aggancio, dall’altra il pericolo del doppio sorpasso subito. In mezzo 90 minuti che tanto diranno su quelle che potranno essere le ambizioni future dei rossoblù, probabilmente alle prese con una fase di appannamento fisico e mentale, legato – in quest’ultimo caso – anche e soprattutto alle pressioni aumentate dopo quanto di grandioso compiuto fino agli inizi di febbraio. Dopo la sfida agli irpini, arriveranno in rapida sequenza quelle interne contro Cerignola e Brindisi e quelle esterne contro Casertana e Juve Stabia. Eccolo qui, inesorabile e puntuale, il momento della verità.
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