BARI – Ospedale Covid in Fiera. La procura di Bari ha chiuso le indagini sull’appalto per la realizzazione dell’impianto inviando l’avviso di conclusione a otto persone fra cui l’ex capo della protezione civile Mario Lerario e il suo braccio destro, l’ex funzionario Antonio Mercurio, accusati di aver truccato l’appalto per la struttura in Fiera del Levante, falsificando gli atti che permisero di farne lievitare il costo da 9,5 a oltre 21 milioni. L’accusa è di turbativa, abuso d’ufficio, peculato e corruzione. Per loro l’udienza preliminare è fissata per il 12 marzo davanti al gup Nicola Bonante.
Stralciate, invece, le accuse nei confronti del medico Felice Spaccavento e dell’imprenditore Andrea Barili: entrambi hanno chiesto di essere interrogati e hanno chiarito il proprio ruolo: Spaccavento era accusato di concorso in falso e turbativa d’asta aggravati in quanto componente (con Lerario e Mercurio) del seggio di gara che ha aggiudicato l’appalto dell’ospedale alla Cobar di Altamura. Barili era invece accusato di aver concorso con i due tecnici a truccare l’affidamento della fornitura delle cucine della nuova sede del Consiglio regionale, andata all’altro imprenditore barese Sigismondo Zema
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