FRANCAVILLA FONTANA – Nell’udienza di ieri in Corte d’assise nel processo sull’omicidio di Paolo Stasi, la madre della vittima, Annunziata D’Errico, ha negato il debito da 5mila euro individuato dall’accusa come movente del delitto. La donna ha parlato di “mille euro al massimo” che madre e figlio dovevano a Luigi Borracino, non ancora 18enne all’epoca dei fatti e già condannato in primo grado dal Tribunale dei minorenni di Lecce via abbreviato.
Omicidio Stasi, il killer di Paolo “espressione di gioventù priva di valori”
Nei giorni scorsi, per altro, sono state rese note le motivazioni della sentenza di giugno, con cui il Gup Lucia Rabboni ha condannato il reo confesso Borracino, minore all’epoca dei fatti, a 20 anni di carcere. Secondo la giudice, Borracino “ha dimostrato una non comune capacità a delinquere che è emersa dalla lucida preordinazione dell’omicidio, peraltro ai danni di una persona considerata amica”.
Sempre secondo il giudice, “Borracino è espressione – prima ancora di una sub cultura delinquenziale che prevede l’affermazione di sè con la violenza e la sopraffazione in ispregio di ogni regola di civile convivenza – di una gioventù priva di valori dove il facile guadagno senza impegno, il possesso di beni voluttari per apparire “più” degli altri dominano il pensiero e l’azione soffocando ogni sentimento di bontà, amicizia, solidarietà e persino di semplice umanità”.
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