BARI – Ha confessato Michele Lavopa, il 21enne già noto alle forze dell’ordine e da tutti conosciuto come Tupac, reo confesso dell’omicidio di Antonia Lopez, la 19enne uccisa nella notte tra sabato e domenica nella discoteca Bahia Beach di Molfetta, nel nord Barese durante un presunto regolamento di conti tra clan rivali.
L’accusa nei confronti del giovane è di omicidio e di quattro tentati omicidi, quelli di Eugenio Palermiti, il 20enne figlio di Gianni, rampollo del clan di Japigia guidato da suo nonno; Francesco Crudele, il suo autista; Gianmarco Ceglie e Davide Rana. I quattro sono stati ricoverati al Policlinico di Bari ma sono fuori pericolo.
Bersaglio del killer – secondo le indagini – proprio Eugenio Palermiti. Pare che quest’ultimo, nei giorni scorsi, forte della voglia di dimostrare la sua caratura criminale, abbia tentato di intimidire qualcuno in un rione dove la presenza dei Palermiti non è tollerata. Per fare questo avrebbe usato metodi mafiosi, degni di un boss.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti supportate dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e nonostante “dichiarazioni di circostanza e palesemente omertose” rilasciate dai ragazzi feriti, Lavopa sabato sera era nel locale di Molfetta “armato, per difendersi da eventuali aggressioni, come spesso accade nei locali notturni baresi – dichiara -, ma senza alcuna intenzione belligerante”, quando intorno alle 2,30 sarebbero arrivati Palermiti e compagni, compresa Antonella Lopez, che, non curanti della vigilanza, sarebbero andati diretti verso il 21enne.
Di qui sarebbe scoppiata la lite (con tanto di offese e minacce) e, secondo Lavopa, Palermiti avrebbe a un certo punto tentato di estrarre una pistola, “scatenando la sua reazione di fuoco”. Dopo gli spari, Lavopa sarebbe fuggito a piedi dal locale e sarebbe tornato a casa in macchina con due amici.
Non è chiaro, invece, che fine abbia fatto la pistola: il 21enne ha dichiarato di averla prima gettata in mare, poi di averla seppellita in campagna a Bitonto ma non è stata ritrovata. Lavopa è ora in carcere a Bari in attesa dell’udienza di convalida.
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