L’ennesima perla di una stagione senza eguali, di un campionato che per lui rischia di essere quello della definitiva consacrazione: a 32 anni Francesco Grandolfo sta probabilmente vivendo a Monopoli la migliore della annata della sua carriera. Lui, nato nella vicina Castellana Grotte ma calcisticamente adottato dal club biancoverde, club nel quale aveva già militato nella stagione 2021/2022 (quella degli storici quarti di finale playoff) prima di farci ritorno poco più di un anno fa sul finire della sessione invernale di calciomercato, ha già totalizzato la bellezza di nove centri in 23 apparizioni complessive tra campionato e Coppa Italia di Serie C.
Il suo record di sempre tra i professionisti, risalente al 2016/2017, quando racimolò undici reti con la maglia del Bassano sempre in Serie C, si avvicina sempre di più partita dopo partita. Anche domenica contro il Catania, in una gara non di certo destinata a essere ricordata come la migliore dell’anno per il Gabbiano, il classe 1992 è riuscito a lasciare il segno: suo il tap-in a porta semi-sguarnita su assist di Falzerano valso il provvisorio 1-1, l’illusione di un pareggio che alla fine in realtà non sarebbe arrivato. Forse la più semplice delle nove gemme collezionate fino a qui, ma questo è un particolare che conta relativamente.
Il Monopoli si affida a lui, al suo senso di appartenenza, al suo attaccamento alla maglia biancoverde per continuare a sognare anche dopo un weekend, lo scorso, che ha visto il primato in classifica allontanarsi di tre lunghezze. Per Colombo Grandolfo è di fatto un inamovibile: Bruschi, Yeboah e Pellegrini ruotano, lui no. E, in vista del prosieguo, potrà giocare sia in tandem con uno dei compagni appena citati che al centro di un terzetto offensivo in caso di 4-3-3. Dal campo però, ispirato com’è, meglio non farlo uscire mai.
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