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Alberto Colombo (foto SS Monopoli)

Monopoli, eri e resti primo: a Biella ko che fa male, ma niente drammi

Il Monopoli si lecca le ferite dopo la sconfitta rimediata domenica a Biella sul campo della Juventus Next Gen. Un passo falso inaspettato e anche immeritato, per come maturato, che ha posto fine alla striscia record di quindici risultati utili consecutivi collezionati a partire dal k.o. del Massimino di Catania dello scorso 29 settembre, quasi quattro mesi fa. Nel mezzo una lunghissima serie positiva fatta di sette segni X e otto vittorie, delle quali le ultime cinque addirittura di fila: numeri da capogiro che hanno contribuito a far volare il Gabbiano in classifica, sempre più su, fino alla vetta in solitaria conquistata dopo il successo della scorsa settimana nel derby contro il Foggia.

Un gran peccato essersi fermati adesso. Anche perché la tappa in terra piemontese della truppa di Colombo avrebbe meritato tutt’altro esito, soprattutto in considerazione di quanto prodotto nella ripresa: almeno tre le occasioni nitide non capitalizzate da Viteritti e compagni, alcune sul punteggio di 0-0 e altre su quello di 1-0. Contro gli uomini di Brambilla è mancato quel cinismo che spesso aveva contraddistinto le partite dei biancoverdi. Il tutto, senza considerare la clamorosa ingenuità dell’ultimo arrivato Greco nell’episodio che ha portato al calcio di rigore decisivo trasformato da Palumbo: non di certo un esordio da ricordare per l’ex Vicenza.

Poco male, comunque. Vietato fare drammi. Anche perché, in attesa del recupero tra il Potenza e il Benevento, il primo posto – non più solitario, ma al momento condiviso con i sanniti – resta una splendida realtà. Quel che conta adesso è non smarrire le certezze che avevano permesso di dar vita all’incredibile filotto appena citato. A partire dalla prossima sfida interna contro la Cavese, sfida in vista della quale Colombo spera di poter avere a disposizione Angileri e Falzerano, usciti anzitempo domenica a causa di traumi che, stando alle prime indiscrezioni, non dovrebbero essere troppo gravi.

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