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Molfetta, sparatoria al Bahia: muore 19enne. L’ombra della lotta tra clan

MOLFETTA – Prima la rissa. Poi gli spari. E ad avere la peggio è stata una ragazza di 19 anni, uccisa a colpi di pistola durante una maxi rissa avvenuta nella notte tra sabato e domenica in un locale di Molfetta, il Bahia beach, sul lungomare. Uno scontro che prende i contorni della lotta tra clan.

La vittima è Antonia Lopez, per tutti Antonella, di San Girolamo, quartiere a nord di Bari: una vita normale tra lavoro e i classici divertimenti di una ventenne. Una famiglia, la sua, già segnata da un altro omicidio di mafia, quello dello zio Ivan Lopez, avvenuto a fine settembre del 2021, e ritenuto vicino agli Strisciuglio della città vecchia.

Altri quattro ragazzi, invece, sono rimasti feriti e sono al Policlinico di Bari: le loro condizioni con desterebbero troppe preoccupazioni. Uno di loro sarebbe stato già dimesso mentre il più grave, in codice rosso, è stato colpito da un colpo di pistola al polpaccio. E sono tutti giovanissimi, tra i 19 e i 24 anni. Tra loro, il fidanzato della ragazza e il nipote omonimo del boss di Japigia, Eugenio Palermiti, classe 2004 e aspirante leader dell’organizzazione mafiosa del capoluogo. Una decina, in tutto, i colpi repertati dai carabinieri all’interno del locale e, a quanto pare, esplosi da un’unica pistola.

Molti sarebbero i giovani che avrebbero assistito all’accaduto e sarebbero stati sentiti dai carabinieri in caserma. Le indagini, dapprima affidate alla procura di Trani, sono coordinate dalla Procura antimafia di Bari per il coinvolgimento di esponenti del clan Palermiti e per la vicinanza della famiglia della ragazza agli Strisciuglio. Ivan Lopez, 31 anni, zio di Antonella, è stato assassinato sul lungomare di San Girolamo il 29 settembre 2021. Il delitto fu compiuto – secondo l’accusa – da uomini dei Capriati di Bari vecchia e dei Parisi-Palermiti di Japigia, in lotta con gli Strisciuglio che avevano il predominio al San Paolo e San Girolamo. E quello delle scorse ore potrebbe essere una conseguenza di quelle azioni. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, potrebbe trattarsi di regolamento di conti tra giovani dei clan.

Il locale è stato posto sotto sequestro.

 

 

 

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