Circa 1.000 lavoratori in più rispetto a quanto inizialmente previsto: “Tutti avvisati tramite semplici SMS”
La crisi che coinvolge Acciaierie d’Italia e AdI Energia, entrambe in amministrazione straordinaria, si aggrava ulteriormente con l’estensione della cassa integrazione a circa 1.000 lavoratori in più rispetto a quanto inizialmente previsto. Ma a suscitare polemiche non è soltanto la portata della misura, quanto le modalità con cui è stata comunicata.
Secondo la denuncia della UGL Taranto, i lavoratori di AdI Energia sarebbero stati avvisati tramite semplici SMS, senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali del comparto elettrico. “Una modalità assurda, irrispettosa e indegna”, ha dichiarato il segretario UGL Alessandro Calabrese, che accusa l’azienda di aver escluso RSU regolarmente elette, in contrasto con quanto stabilito da accordi già sottoscritti il 15 ottobre 2024.
La situazione si è deteriorata ulteriormente dopo il grave danno strutturale che ha colpito l’impianto AFO1, rendendone impossibile il riavvio. Questo ha portato alla necessità di ampliamento della cassa integrazione, comunicata – secondo la UGL – solo alle sigle metalmeccaniche, senza coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori del settore elettrico.
Il sindacato denuncia una gestione unilaterale da parte del Commissario Straordinario, accusandolo di replicare le stesse pratiche contestate alla gestione precedente, nonostante le critiche da lui stesso espresse in passato.
Calabrese sottolinea inoltre le forti contraddizioni tra l’aumento della cassa integrazione e l’esistenza di premi di produzione e avanzamenti di carriera destinati a una ristretta cerchia di dipendenti, tutto ciò senza trasparenza né giustificazioni tecniche, e in un contesto che utilizza fondi pubblici, aggravando la posizione debitoria dell’azienda.
Infine, la UGL contesta l’eventuale applicazione del CCNL Elettrici senza il coinvolgimento delle organizzazioni legittimamente rappresentative: “Non siamo metalmeccanici, ed è inaccettabile che si decidano questioni contrattuali senza di noi”.
Il sindacato chiede rispetto, trasparenza e un confronto reale con i lavoratori, ribadendo che famiglie intere attendono risposte concrete, non silenzi né notifiche su dispositivi mobili.
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