“Se viene buttata una bomba in campo come le altre volte, lascio Lecco a voi tifosi”. Prima della partita casalinga con il Palermo, Paolo Di Nunno, patron del Lecco, ha deciso di prendere il microfono e di parlare ai tifosi presenti allo stadio. È non è stato tenero quando i presenti al Rigamonti-Ceppi hanno cominciato a fischiarlo esponendo striscioni di disappunto: “Fate tanto ridere – ha continuato Di Nunno -. Avevamo una squadra al fallimento: l’ho presa dal tribunale e ora siete in B. Voi meritate la Terza Categoria. Fischiate, fischiate, che domani vi vedete la squadra pagata da voi”.
Finita qui? Manco per sogno. All’indomani della sconfitta casalinga col Palermo, che ha confermato i lombardi all’ultimo posto nella classifica si Serie B, il presidente del Lecco ha parlato con ilovepalermocalcio.com denunciando un possibile caso di calcioscommesse dei suoi calciatori: “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Mi preoccupa altro: ancora oggi, nel calcio si vendono e si truccano le partite e ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”.
Immediata la reazione di calciatori e tesserati del Lecco, che hanno risposto al presidente con un comunicato. “I Calciatori e i Tecnici tesserati esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno. Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso.
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