Maratona oratoria in Piazza Mazzini a Lecce per accendere un faro sulla situazione dei detenuti nelle carceri al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni, i politici e gli addetti ai lavori sul fenomeno dei suicidi in carcere.
I dati sono allarmanti. Se ne contano già 51 dai primi mesi dell’anno e non può essere una panacea il decreto appena legiferato che introduce misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della Giustizia. Pur tentando di umanizzare e migliorare la situazione in carcere di certo occorrono altre misure per risolvere un’annosa questione.
Oltre a celle sovraffollate, cure mediche inadeguate, arredi e infrastrutture carenti che hanno trasformato gli istituti di pena in luoghi di atroce sofferenza e alienazione delle persone detenute, urgono misure atte a favorire il reinserimento sociale a persone che hanno sbagliato. Non c’è più tempo da perdere per dare un sospiro di sollievo a chi deve scontare una pena, garantendo un carcere in condizioni umane con lo sguardo rivolto alla rieducazione e non certo per innescare istinti suicidi.
All’iniziativa dell’Unione delle camere penali italiane denominata “Maratona oratoria a staffetta” ha aderito la Camera penale di Lecce “Francesco Salvi” che nel capoluogo salentino ha dato voce a chi non ha voce. “Non c’è più tempo” è il motto che ha animato l’incontro volto a tutelare i diritti palesemente violati e a portare in strada un dramma umano e una piaga sociale.
Dal 1 gennaio 2024 Borgo san Nicola ospita oltre 1200 detenuti su una capienza di circa 770 con un esiguo numero di agenti di penitenziari che a stento riescono a garantire la sicurezza e la realizzazione di qualsiasi attività. Il dramma silenzioso nelle carceri tra solitudine, disperazione e suicidi non riguarda solo i detenuti ma anche gli agenti e mostra il nervo scoperto dell’inadeguatezza e del fallimento del ruolo punitivo e riabilitativo del nostro sistema.
Alla maratona oratoria a staffetta si sono alternati diversi avvocati, i rappresentanti di Antigone, associazione per i diritti e le garanzie de sistema penale, e la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Lecce.
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