La Provincia di Matera capofila della “Rete Siti Unesco”

L’obiettivo del progetto “Rete Siti Unesco” è stato ribadito nella sala stampa della Camera dei Deputati (la conferenza stampa è visibile integralmente al link https://webtv.camera.it/evento/21683), dove è stato presentato il resoconto dell’idea progettuale che ha come ente capofila proprio la Provincia di Matera e l’Associazione Patrimoni del Sud quale partner finanziatore. Il progetto intende valorizzare in rete 16 siti Unesco di 5 regioni del Sud Italia: Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. 

Nato per dare visibilità ai territori, implementare la sinergia tra enti locali e far sì che, attraverso i primi due obiettivi, ciascun sito possa fungere da attrattore per gli altri, il progetto, finanziato dal Ministero del Turismo, ha come partner 15 enti locali del Meridione: oltre alla Provincia di Matera (capofila), anche quelle di Barletta Andria Trani, Caserta, Foggia, Salerno; le Città Metropolitane di Bari e Palermo; i Liberi Consorzi Comunali di Enna, Siracusa ed Agrigento; i Comuni di Alberobello, Barumini, Benevento, Matera, Monte Sant’Angelo e Noto.

Presenti a Roma il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, l’on. Gianluca Caramanna, consigliere per i rapporti istituzionali del Ministro del Turismo; Tiziana D’Oppido, assessora alla Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Unesco del Comune di Matera; Claudia Giovannini, vice direttrice dell’UPI; Vincenzo Santoro, responsabile Dipartimento Cultura e Turismo dell’Anci; Elisabetta Gabrielli, Project Leader Progetto Rete Siti Unesco; Emanuele Pecora, CEO della Simposio.

Il presidente Marrese ha evidenziato la mission del progetto: “Mettere al centro la promozione dei territori attraverso il motto un sito tira l’altro. L’obiettivo è quello di utilizzare la forza dei siti Unesco per promuovere tutto il territorio circostante e fare rete, non solo tra i siti. Siamo consapevoli dell’importanza della sinergia tra enti per provare a massimizzare sempre più le presenze turistiche sui rispettivi territori. Il progetto è al momento in una fase conclusiva sotto l’aspetto della rendicontazione, ma, sotto quello pratico, è all’inizio del suo percorso. Dopo essere riusciti a mettere in rete i vari siti di regioni diverse, infatti, è stata creata l’Associazione Patrimoni del Sud, che ringrazio, ad iniziare dal presidente Giuseppe Canfora, per l’importante apporto dato in questi anni. Adesso, invece, è il momento di creare maggiori servizi sui territori – ha concluso Marrese –, anche come effetto della realizzazione di pacchetti turistici, per provare a coinvolgere le aree interne”. 

L’on. Caramanna, consigliere per i rapporti istituzionali del Ministro del Turismo, ha evidenziato come “progetti come questo vanno nella giusta direzione e nello spirito del Ministero, cioè quello di mettere a sistema tutto il mondo del turismo. La Rete Siti Unesco è riuscita a farlo per le maggiori bellezze del Sud e a conciliare i siti Unesco, dando loro il ruolo di traino. Proprio il sistema, la rete, a mio giudizio, dovrà essere la svolta per i prossimi anni. La nostra attenzione sul tema è massima”.

Giovannini, vice direttrice dell’UPI, si è soffermata sui “brillanti risultati” che la rete dei siti Unesco ha portato a termine. “Come UPI abbiamo visto la nascita di questa idea progettuale e ci complimentiamo con il presidente Marrese e con la project manager, Elisabetta Gabrielli, per aver portato avanti tutte le attività dell’iniziativa, peraltro in un contesto normativo che, per le Province, nel frattempo è molto cambiato, in peggio. Auspichiamo che i risultati raggiunti non si esauriscano qui e coinvolgano anche altri siti Unesco d’Italia”.

Per Santoro, responsabile Dipartimento Cultura e Turismo dell’Anci, è “stata un’ottima idea mettere insieme i siti Unesco del Sud aggregando intorno ad essi le Province, non solo per far sì che i primi portassero a spalmare il turismo su aree più vaste, ma anche per far confrontare tra loro i vari siti e consentire l’accessibilità dell’offerta turistica globale delle aree interessate. Sarà nostra cura chiedere agli enti nazionali che si occupano di bandi e finanziamenti per il settore turistico maggiore attenzione per il lavoro in rete. Fa piacere evidenziare il protagonismo delle Province del Sud, perché esse sono state particolarmente penalizzate dalla riforma Delrio”.

D’Oppido, assessora alla Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Unesco del Comune di Matera, non ha mancato di sottolineare come la “rete funzioni, perché si è passati dagli iniziali 14 agli attuali 16 siti, ciascuno con il suo fascino e la sua storia. Io credo che siano necessarie per tutti i siti visibilità, coesione e sinergia, anche attraverso lo scambio di eventi e di buone pratiche. Serve una rete soprattutto nel Sud Italia. Ecco perché questo progetto va nella giusta direzione”.

La Project Leader del progetto, Elisabetta Gabrielli, ha relazionato sulle caratteristiche del progetto, mentre Emanuele Pecora, CEO della Simposio, ha illustrato tutti i servizi informatici connessi al progetto, curati dalla Simposio.

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